Parità di genere: la carica delle ragazze STEM

È purtroppo ancora una realtà la disparità numerica, a sfavore femminile, nel mondo scientifico. 

Sebbene il numero delle donne che lavorano in campo scientifico sia in costante aumento, secondo recenti sondaggi balza all'occhio un dato preoccupante: più ci si avvicina al vertice delle posizioni accademiche più la percentuale delle donne tende a calare., 

Iinfatti il 76% delle posizioni accademiche di livello alto è occupato da uomini. 

Ma qual è la zavorra che rallenta, ancora oggi, il sesso femminile? 

Abbiamo provato a capirlo partecipando all'evento "Così fan tutte? Riflessioni e dialoghi sul divario di genere" che si è tenuto a Parma il 10 novembre presso l'aula magna della sede centrale dell'Ateneo. La locandina che pubblicizza l'evento rappresenta una statua femminile risalente all'epoca egizia e se questa immagine può sembrare fuorviante è invece assai pertinente al tema dell'evento. Questo perché una delle relatrici, Federica Facchetti, è curatrice del Museo Egizio di Torino e ha voluto porre l'accento su come nell'antica epoca dei Faraoni le donne rivestissero un ruolo di grande importanza. 

Dopo i saluti e l'introduzione si è passati a una tavola rotonda tenuta da: Gaia Codeluppi (IT Project Manager, Max Mara Fashion Group), Claudia Della Valle (Optic Business Development Manager, Nokia), Maria Laura Faietti (Biomolecules scientist, Chiesi Farmaceutici), Nicoletta Tardini (Ricercatrice, Dipartimento di Scienze Matematiche, Fisiche e Informatiche, Università di Parma), Marta Buffa (Optic Network Design and System Engineer, Nokia), Elena Moscatelli (System Engineer, Alten per Leonardo), Giulia Ferretti (Ingegnere dell'Automazione, Tetra Pak), Ludovica Leo (Ricercatrice, Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Università di Parma).

Infine a catalizzare l'attenzione del pubblico sono state le testimonianze in cui le relatrici hanno raccontato insieme alla loro passione, le difficoltà che hanno incontrato, il supporto che hanno ricevuto e i risultati raggiunti. Dalle loro parole traspariva il grande amore per la loro professione e soprattutto la voglia di infondere il coraggio alle ragazze che volessero un domani tuffarsi nel mondo STEM. Le scienziate hanno posto il focus su come gli stereotipi che relegano la donna in una realtà fatta di apparenza e inaffidabilità siano ancora presenti, così come la difficoltà di gestire la maternità conciliandola con il lavoro; ma con coraggio, tenacia ed intraprendenza hanno dimostrato come sovvertire questi cliché sia possibile. 

Non frasi fatte e ricette magiche, ma consapevolezza e determinazione: questi gli ingredienti dei quali una futura ragazza STEM non potrà fare a meno. 

Una mattinata interessante e formativa che ha permesso agli studenti di entrambi i sessi di capire come tutti insieme ci si debba dare da fare per raggiungere una parità di genere, indispensabile per affrontare la sfida del futuro. 

Perché ognuno di noi prima di essere uomo o donna è individuo ed è doveroso relazionarsi con lui senza preconcetti che ne limitano la libertà di autodeterminazione. 

L'incontro è stato molto utile anche per indirizzare verso una futura scelta universitaria. 

Lasciando la sala, però, un dubbio può attanagliare la mente: non sarà un ennesimo attentato alla libertà femminile quello di spingere le donne verso una scelta differente dalle proprie attitudini personali? Ragazze STEM, dunque, ma solo se è quello che desiderano veramente e, in tal caso, nessuno provi a fermarle.

                                                                                       Zoe Castellana Zaltieri 4 A LS

Allegati

Lucrezia_Lamastra_GIRLS_IN_STEM.pdf