Filo diretto Illinois- Mattei

Nel corso di queste ultime settimane abbiamo svolto in classe con la nostra docente di Matematica e Fisica, Giuliana Dimauro, un lavoro di Educazione civica riguardante i diritti e la parità di genere.

Il progetto ha avuto inizio con la visione del film “Il diritto di contare” che, per chi non lo avesse visto, parla di tre donne afro-americane che lavorano per la NASA. Il film è ambientato nell'America del 1960, periodo storico in cui la segregazione razziale era ancora radicata nelle fondamenta della società, motivo per cui le tre protagoniste riscontrano diverse difficoltà nel proseguire la loro carriera nonostante le loro brillanti abilità. Essere donne, per giunta di colore, non costituisce di certo una colpa, ma la storia ci insegna che spesso è andata diversamente. Abbiamo approfondito l’argomento effettuando delle ricerche in gruppo, focalizzate sulla segregazione razziale, sui diritti delle donne, sul binomio donna- scienza, sui lavori femminili e maschili, sulla scelta di ragazzi italiani e non della scuola e dell’università: a tal proposito ci hanno sorpreso i dati che abbiamo raccolto sulle percentuali (molto basse) di donne che si avvicinano alle materie scientifiche. Riflettendo abbiamo notato che questo accade anche “intorno” a noi: nella nostra classe è presente solo un terzo delle ragazze rispetto ai maschi ed in generale negli indirizzi scientifici c’è un gap tra uomini e donne. Questo ci porta a riflettere sugli stereotipi della società.

Abbiamo concluso il nostro percorso con un'interessantissima videoconferenza con la dottoranda Giusy Falcone per parlare della sua esperienza e del suo lavoro.

Nata e cresciuta a Vieste, sulla costa del Gargano, si è laureata in ingegneria aerospaziale a Pisa ed ora vive ad Urbana, nell’Illinois, per conseguire il dottorato.

GiusyFalcone

L’incontro si è suddiviso in due parti: durante la prima ci ha parlato del suo lavoro tramite una presentazione PowerPoint. Dobbiamo ammettere che l’argomento era abbastanza complesso, ma Giusy con la sua adeguata ed esaustiva spiegazione è riuscita a farci comprendere i principali concetti: ha studiato un sistema in grado di controllare automaticamente l’assetto dei pannelli solari di una sonda spaziale per consentirle manovre di aerobraking sicure, rapide e ottimali.

La seconda parte è stata molto interessante, poichè abbiamo avuto la possibilità di farle delle domande riguardanti non solo il suo lavoro ed i suoi studi, ma anche nostre curiosità personali.

Le abbiamo chiesto com’è studiare concetti così complessi in un’altra lingua, perché ha scelto di fare il dottorato proprio negli Stati Uniti, com’è nata l’idea dei pannelli solari rotanti, se si interfaccia di più con uomini o donne, quali sono i suoi contatti con la NASA ed infine come ha vissuto questi ultimi anni segnati dalla pandemia Covid.

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Il messaggio che ha trasmesso a noi giovani liceali è che nella vita si può sempre fare qualunque cosa se ci si dedica con determinazione.

Inoltre, il momento che ci ha più colpiti è stato quello in cui Giusy ha risposto alla domanda sulla parità di genere: spiacevolmente ha affermato che nel campo scientifico c’è una netta prevalenza maschile.

Grazie a questa esperienza, che speriamo sia la prima di una lunga serie, abbiamo potuto vedere come è gestita l'organizzazione del lavoro e dell’università in una Nazione differente dall’Italia. Inoltre, abbiamo potuto constatare come la disuguaglianza di genere non avviene solo da noi, ma in maniera differente, in tutto il mondo. Nonostante tutto, la situazione è in fase di cambiamento: per esempio, negli Stati Uniti, borse di studio accessibili solo al sesso femminile o a minoranze sono sempre più frequenti.

È possibile prendere l’esperienza di Giusy Falcone come riferimento, come modello: questa ricercatrice, infatti, è riuscita a battere tutte le avversità che ha riscontrato, apportando un importante contributo scientifico nell’ambito aerospaziale, cosa che fino a qualche decennio fa era vista come una cosa quasi impossibile da compiere per una donna.

Ringraziamo la professoressa Dimauro per aver organizzato questa iniziativa e la dottoressa Falcone per la disponibilità mostrata! Un grandissimo in bocca al lupo, ci auguriamo di “rivederla” presto, magari in presenza!

Gli studenti della classe 1°BLS